Ma oggi, parliamo del "big match" tra i due "letterati" più famosi di Italia, scaturito dal servizio del nostro ragazzo di strada della settimana.
Tutto è iniziato da un post su twitter dell'eroe della lotta alla camorra (a parole), Roberto Saviano:
A quel punto la sfida era stata gettata, chi poteva raccoglierla, se non il "gianduiotto" più famoso d'Italia, dopo Giuanin Lamiera, il "maestro di vita" Massimo Gramellini:
Fogne e bidet
Massimo Gramellini
Quando si scriverà il libro più lungo del mondo -
l’enciclopedia della stupidità umana - due righe verranno dedicate al
servizio trasmesso l’altra sera dal Tg3 Piemonte. Il giornalista inviato
a Juve-Napoli per uno di quei famigerati pezzi che si definiscono «di
colore» chiede a un tifoso juventino se sia in grado di distinguere i
napoletani dai cinesi in base alla puzza. Nella scenetta tutto è
grottesco: l’intento ironico incomprensibile e persino il fatto che a
discettare razzisticamente sui «terroni» sia un ragazzo dal vistoso
accento meridionale. Un tempo il siparietto penoso non avrebbe
oltrepassato le valli piemontesi, ma ormai la potenza della Rete
amplifica le fesserie. Così la puzza dei napoletani (un po’ meno quella
dei cinesi) è diventata argomento di discussione nazionale, riaprendo le
solite ferite freschissime che risalgono al Risorgimento.
Anche Saviano si è sentito punto sul vivo e ha pensato bene di inzupparci la penna in modo spiritoso: «Quando i piemontesi videro il bidet nella reggia di Caserta lo definirono “oggetto sconosciuto a forma di chitarra”».
Vero: in Piemonte all’epoca non avevano i bidet. Però avevano le fogne. Mentre i rimpianti Borbone, per potersi pulire le loro terga nel bidet, tenevano la gran parte della popolazione nella melma. Ora, che agli eredi diretti di Franceschiello dispiaccia di non potersi più pulire le terga nel bidet in esclusiva, posso capirlo. Ma che i pronipoti di quelli che venivano tenuti nella melma vivano l’arrivo dei piemontesi come una degradazione, mi pare esagerato. Vedete un po’ dove ci ha portati quel servizio razzista. Comunque, a scanso di equivoci, per lo scudetto io tifo Napoli.
Se questo è il massimo della cultura che abbiamo in Italia, tanto vale essere inioranti...
Quanto erano avanti gli Skiantos, nel 1987, quando stamparono la pietra miliare del rock demenziale italiano, " Non c'è gusto in Italia ad essere intelligenti".
Anche Saviano si è sentito punto sul vivo e ha pensato bene di inzupparci la penna in modo spiritoso: «Quando i piemontesi videro il bidet nella reggia di Caserta lo definirono “oggetto sconosciuto a forma di chitarra”».
Vero: in Piemonte all’epoca non avevano i bidet. Però avevano le fogne. Mentre i rimpianti Borbone, per potersi pulire le loro terga nel bidet, tenevano la gran parte della popolazione nella melma. Ora, che agli eredi diretti di Franceschiello dispiaccia di non potersi più pulire le terga nel bidet in esclusiva, posso capirlo. Ma che i pronipoti di quelli che venivano tenuti nella melma vivano l’arrivo dei piemontesi come una degradazione, mi pare esagerato. Vedete un po’ dove ci ha portati quel servizio razzista. Comunque, a scanso di equivoci, per lo scudetto io tifo Napoli.
Se questo è il massimo della cultura che abbiamo in Italia, tanto vale essere inioranti...
Quanto erano avanti gli Skiantos, nel 1987, quando stamparono la pietra miliare del rock demenziale italiano, " Non c'è gusto in Italia ad essere intelligenti".